sabato, febbraio 02, 2008

Pomeriggio a Valenzano


Oggi pomeriggio il Clan e l'Alta Sq si sono diretti a Valenzano...per un incontro...
chi avete incontrato?
cosa avete sentito?
quanto vi siete annoiati? e perchè vi sareste annoiati?
cosa non sapevate?
che volete dire qui a chi legge?
e dopo oggi pomeriggio che voglio fare?


RITA ATRIA http://www.ritaatria.it/IlDiario.aspx
ROSARIO LIVATINO http://www.livatino.it/biografia.htm

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande intervento di don Luigi questa sera sui percorsi di legalità. Ci ha detto che è possibile sperare in una società più giusta, meno violenta, dove sia la Pace e regolare i rapporti umani. La legalità non va delegata: è un problema a cui tutti noi dobbiamo dare un contributo. Allora da domani camminiamo per strada guardando in faccia chi incontriamo senza ignorare nessuno. "Non importa chi è Dio, l'importante è sapere da che parte sta" E noi vogliamo stare con Lui?
Ciao a tutti Franco

Anonimo ha detto...

Era impossibile annoiarsi con il grande carisma di don Luigi e con le sue testimonianze. Credo che dopo il suo intervento ci sentiamo un po' tutti spronati ad abbandonare l'indifferenza per poter costruirci un futuro veramente migliore. Chissà... magari il capitolo quest'anno sarà proprio su questo :P
Ape Laboriosa

Anonimo ha detto...

Due insegnamenti ho ricavato dall'incontro :1)non giudicare gli altri senza conoscere la loro storia e dare un'opportunità di recupero.Ad es. adolescenti chehanno commesso un reato per trasgressione,esuberanza, voglia di emergere nel gruppo,sfida con le forze dell'ordine...se vengono avviati alla messa in prova presso comunità, ass. di volontariato...possono riscattarsi e diventare brave persone e frequentare ambienti sani.Le colpe dei giovani spesso risalgono a cattive compagnie che approfittano dei deboli e li illudono di diventare forti nell'infrangere le regole.Penso che il carcere segni per sempre e non rieduchi.Anni fa in un'attività su Paula Cooper con gli scout trascorremmo un giorno al carcere minorile di Bari.Mi colpì la riflessione di una guardia carceraria che elencava le volte che i ragazzi erano tornati dentro e per loro intravvedeva solo l'Università, cioè il carcere degli adulti che si vedeva dal cortile.2)Portiamo tutti dentro la cultura clientelare del"chiedere un piacere", del cercare il privilegio, del passare avanti agli altri...:di fatto non siamo mafiosi, non ammazziamo persone ma dobbiamo impegnarci per la giustizia anche se comporta perdita di "amicizie" ,di situazioni di privilegio... occorre combattere questa cultura che in Puglia ha visto scandali nel mondo sanitario, universitario, amministrativo...

Anonimo ha detto...

è una fortuna avere queste occasioni. se nn mi fossero offerte nn ci andrei.
è triste vedere lo sguardo vuoto e disattento dei ragazzi, anche dei miei ragazzi, che non capiscono l'onore che hanno, l'opportunità di farsi scuotere.
tutti fuori nn si fanno + scuotere. tutte le parole, anche se dette da leader carismatici scivolano, nn ci scuotono.
capiranno a tempo debito?spero
io sn contenta di aver sentito...mi stavo dimenticando...mi sto adeguando...no...non voglio...
allora scrivo qui le parole che mi hanno scosso...dovessi dimenticarle di nuovo:
"Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c'è nel giro dei tuoi amici; la mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci." rita atria
"Non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili.”Giudice Rosario Livatino
“non mi interessa sapere chi sia Dio, mi basta. sapere da che parte sta" don tonino

Anonimo ha detto...

Questo incontro mi ha lasciata davvero senza fiato!!Mi ha permesso di capire davvero che niente è perduto, che non bisogna pensare di non poter far nulla...che non è giusto sentirsi impotenti perchè non è così!!La testimonianza di Rita Atria portata lì da don Ciotti è stata come uno schiaffo in pieno viso...uno schiaffo alla nostra rassegnazione,al pensare che gli altri debbano fare qualcosa al posto nostro e soprattutto al pensare che i mafiosi siano soltanto quelli che uccidono gente, persone troppo lontane da noi!Le testimonianze delle magistrate poi mi hanno fatto anche capire quanto siano importanti ambienti sani, quanto sia importante la famiglia e quanto bisognerebbe invece aiutare, con comunità, piani di recupero e quant'altro, coloro che, purtroppo, questa smisurata fortuna non ce l'hanno!insomma un pomeriggio davvero bello con contenuti che mi piacerebbe condividere con il clan nel corso di quest'anno visto he da conoscere e da imparare c'è ancora tantissimo!!

Anonimo ha detto...

..."il momento è stato interessante nan s capisc.. io ho 15 anni e dovrei divertirmi che mi può interessare di ste cose.. mi dispiace per loro ma che ci posso fare, sono stato fortunato a nascere in una famiglia tranquilla"... Seppur in sintesi, questa è la frase che più mi rimase impressa Sabato a Valenzano. Ovviamente non era stata detta da nessuno dei relatori..; Questo commento mi fece pensare se il momento di sabato era troppo forte per alcuni di noi e quindi un errore di noi capi pensare che fosse un momento adatto per ragazzi di una certa età o se per chi ha fatto quel commento, l'occasione di sabato di riflettere su un argomento così importante è stata un occasione mancata???...
Lascio a chi legge sto commento la facoltà di Rispondere a sto interrogativo...
P.s. Per me il momento di sabato è stato davvero interessante, ho preso spunto per alcune possibili attività del mio Noviziato, mi dispiace che nessuno di loro fosse presente e me ne rammarico e le frasi (dei Relatori) che più mi son rimaste impresse sono: "Puoi strappare tutti i fiori, ma non puoi impedire che la primavera torni" e "Non importa chi è Dio, l'importante è sapere da che parte sta"..
Ciao a tutti Angelo

Anonimo ha detto...

Le parole di don Ciotti..il modo intenso in cui ha raccontato quelle storie..il suo volto ke riusciva a comunicare la sofferenza e l'ingiustizia..ma allo stesso tempo la forza di nn arrendersi mai.....avevo la pelle d'oca..!perchè spesso e volentieri ci dimentichiamo che la vita è anche questa..!sono felice che i ragazzi abbiano avuto questa opportunità..qualcuno è stato attento, altri meno...ma se hanno recepito anche solo il 5% di ciò che è stato detto vuol dire che ne è valsa la pena di portarli lì...è vero, sono e siamo più o meno tutti ragazzi"fortunati", e forse nn è da un giorno all'altro che le loro coscienze subiranno dei cambiamenti significativi..ma almeno qualcosa ha cominciato a muoversi..o no?io lo spero...e attendo la marcia del 15 marzo!
Silvia

Anonimo ha detto...

A proposito della giornata di ieri...
Non mi aspettavo di poter incontrare Don Ciotti, una persona a cui vanno tutti i meriti e complimenti per quello che ha fatto e sta facendo,tantomeno di venire a conoscenza delle vere storie di mafia e non le solite storielle che distribuiscono a scuola... Conoscere ciò che è la mafia in sè per sè, la cosa sconcertante è venire a sapere da un ragazza (Rita Atria) che la mafia è in ognuno di noi... dobbiamo debellarla se vogliamo affrontare quella che è lì fuori... Dobbiamo educarci in qualche modo ad essere "legali" nei confronti di chi ci è intorno
dobbiamo preferire la E alla O nei rapporti con gli altri...

Anonimo ha detto...

Nn c'è assolutamente nulla da aggiungere se nn sperimentare i brividi e le emozioni della marcia,dell'ascolto dei familiari delle vittime ai nomi ripetuti migliaia di volte, finendo non per ultimo a don ciotti e rita borsellino.... io la prima volta che ho sentito don ciotti ero poco più che una 15 in piana adolescenza a cui nn importava la mafia e le sue sfaccettature, che nn siera mai soffermata nemmeno ad ascoltare cosa fosse. poi attraverso delle attività pomeridiane con la scuola ho conosciuto libera don ciotti.Lui col suo carisma mi ha colpito e mi ha segnata.... seguo la marcia ormai da 7 anni e son troppo contenta che quest'anno finalmente sia qui da noi. ci vediamo il 15 merzo a bari... vi giuro nn è una cosa pacca ma è un'esperienza unica.

Anonimo ha detto...

"la mafia è una cosa degli uomini, quindi ha avuto un inizio e avrà sicuramente una fine..." io ci credo, e credo in una società più giusta perchè credo nelle persone che ascolto, nelle persone che incontro, quelle che ti scuotono...prima don luigi ciotti, i magistrati, ...ieri sera la signora palazzo, guglielmo minervini...dopo quei racconti, dopo quelle storie d'italia, che poi sono storie di vita, di persone che hanno sempre e solo fatto "il loro dovere", tenti di tornare a casa pensando che sono storie lontane da te e dalla tua famiglia felice ma poi ti rendi conto che sono più vicine di quanto pensi... e allora ti chiedi cosa puoi fare per cambiare le cose...e magari non trovi subito una risposta, però ti sei interrogata...e hai deciso che farai qualcosa...farai del tuo meglio, o farai semplicemente il tuo dovere...ma a qualunque costo!
... e a chi non c'era dico soltanto fatevi raccontare... giudicherete da soli se vi siete persi qualcosa. aquila saggia

Anonimo ha detto...

Il primo passo è sempre quello di esserci, attenti e in ascolto.Sabato, grazie alla sig.ra Palazzo, vedova giovanissima , bella nel suo dolore dignitoso e ricco di forza.questo mese tanti incontri: Ripenso alla passeggiata notturna della candelora a Triggiano tra i campi e i rifiuti, i latrati dei cani e il pantano per le strade, i canti in inglese le ave maria del rosario e poi la testimonianza di don Salvatore e il discorso di don Massimo" Occorre scandalizzarsi " e la delusione per le donne in fuga dai vigili e carabinieri e noi lì .A che fare? ad esserci per capire, per non passare indifferenti , per raccontare la vergogna dell'amore in vendita,delle donne-schiave nel 2008!!